Castelli e fortezze in Puglia sono tra le caratteristiche più importanti dell’aspetto storico-artistico ed architettonico di questa regione. Da sempre soggetta a scorribande ed invasioni per la sua particolare posizione geografica, le varie dominazioni in questa terra di frontiera hanno dovuto erigere mura e strutture difensive, bastioni e baluardi per proteggersi da conquistatori e nemici di turno.
La Puglia vanta più torri e castelli che chiese, e di chiese ce ne sono un’infinità, è risaputo.
Con il tempo queste fortezze, presenti in ogni agglomerato urbano o in posizioni più isolate come le masserie fortificate, sono diventate pregevoli residenze nobiliari per i signori che di volta in volta dominavano feudi e contee di Puglia, arricchendosi di nuovi particolari o cambiando aspetto ad ogni successivo restauro.
In provincia di Brindisi, a metà strada fra Alto Salento e Valle d’Itria, ce ne sono almeno 6 che vale la pena scoprire e visitare durante un viaggio in Puglia.
Castello Alfonsino-Aragonese di Brindisi
Costruito all’imboccatura del porto sull’isola di Sant’Andrea, dove sorgeva un monastero omonimo, a partire dal 1445 su richiesta di Ferdinando I d’Aragona al figlio Alfonso. La prima torre difensiva fu ampliata a vero e proprio castello nel 1481, con un carparo che gli conferisce una suggestiva colorazione rossastra, in particolare al tramonto, per questo è conosciuto anche come Castel Rosso.
Nel 1558, per volere di Filippo II d’Austria, viene aggiunto il contiguo Forte a Mare. Tutta la struttura difensiva è conosciuta anche come Castello di mare, per non confonderlo con il Castello Svevo di Brindisi che è conosciuto invece come Castello di terra.
Il castello è stato ristrutturato e messo in sicurezza per poter essere visitabile negli anni scorsi, ma attualmente è quasi abbandonato a se stesso, ormai nel degrado. L’interno non è sempre visitabile, a meno che non vi siano degli eventi culturali saltuari, ma tour in motobarca offrono visite dall’esterno. Un nuovo restauro con fondi regionali è stato annunciato dal Ministero dei Beni Culturali, i cui lavori dovrebbero concludersi per l’estate 2019.
Castello Normanno-Svevo di Mesagne
Il castello di Mesagne è di origine normanna, edificato a partire da una rocca difensiva voluta da Roberto il Guiscardo nel 1062. Le attuali sembianze barocche della dimora nel centro storico di Mesagne arrivano nel XVII secolo, quando intorno al 1660 i feudatari De Angelis ne fanno cambiare radicalmente aspetto.
Il suo esterno stupisce per l’imponente altezza di 20 metri, ma gli ambienti interni non sono da meno per bellezza: grandi sale con stemmi araldici, scale che portano al torrione, grandissime cisterne per la conservazione dell’olio e del vino prodotti nei possedimenti dei feudatari, un porticato rinascimentale ed il loggiato, le carceri e l’ampio atrio che fungeva da piazza d’armi con la rimessa e la stalla.
Le leggende raccontate nei secoli sul castello e sui suoi abitanti sono tante. Tra queste, quelle più curiose favoleggiano di un passaggio segreto sotterraneo che dal torrione arrivava fino a San Vito o addirittura ad Oria, illuminato con torce e largo da far passare una carrozza, oppure di un tesoro da 100mila ducati nascosto dal principe De Angelis, cercato anche dal governatore di Terra d’Otranto che fece rivoltare l’intero castello per trovarlo.
Castello Imperiali di Francavilla Fontana
Il castello fu costruito intorno al 1450 da Giovanni Antonio del Balzo Orsini come alloggio dei soldati, poi ampliato e modificato dal duca Bernardino Bonifacio, che alla costruzione a pianta quadrangolare fece aggiungere quattro torri agli angoli.
Tra il 1720 e il 1727 fu trasformato in palazzo da Michele Imperiali senior, costituito da tre piani e circondato da un fossato, ancora oggi adibito a giardino. La massiccia mole di palazzo Imperiali è coronata austeramente da una merlatura guelfa.
L’ingresso principale ha un bel portale tra due colonne, con lo stemma degli Imperiali, da cui si accede al cortile circondato da un portico su colonne. Uno scalone a doppia rampa sul lato nord conduce all’appartamento nobile, dove si può ammirare il Salone del Consiglio, che conserva un camino seicentesco in pietra leccese finemente decorato. Dal 1821 Castello Imperiali è sede del municipio di Francavilla Fontana, che permette di visitarne le sale e vi ha recentemente istituito il MAFF — Museo Archeologico di Francavilla Fontana.
Castello Ducale di Ceglie Messapica
Il Castello di Ceglie ha un nucleo molto antico, il torrione quadrato a sinistra dell’attuale ingresso, costruito probabilmente nell’XI secolo sotto la baronia dei Sirepagano. Dopo l’avvicendarsi di vari feudatari, nel 1361 divenne possesso di Francesco Sanseverino, che rese la struttura più moderna con l’aggiunta di un possente torrione dotato di merli e caditoie. Nel 1400 circa si realizzarono i bastioni con torri e un passaggio sotterraneo, poi nel XV secolo Giovanni Sanseverino vi aggiunse l’intera ala destra della struttura.
Attualmente circa la metà del castello è di proprietà pubblica, acquisito nel tempo dall’amministrazione comunale, con due ali visibili che ospistano la Pinacoteca Emilio Notte e la biblioteca Pietro Gatti, mentre il nucleo centrale con la Torre Normanna e la Torre Quadrata, con il giardino ducale, sono di proprietà privata.
Castello Dentice di Frasso di Carovigno
Costruito tra il XIV ed il XV secolo per integrare la cinta muraria di epoca Normanna, il castello di Carovigno oggi è visibile in forma di palazzo gentilizio a seguito di numerose ristrutturazioni. La fortificazione tardomedievale è contraddistinta da una base triangolare con torri ai vertici da cui si domina tutta la Riviera dei Trulli.
Le tre torri sono tutte diverse tra loro: una quadrata sul vertice orientale, una circolare su quello occidentale ed una dalla tipica forma “a mandorla” su quello settentrionale, su cui è posto lo stemma dei Loffredo, una delle famiglie proprietarie del castello (Giovanni Luigi Loffredo è stato barone di Carovigno tra la fine del XV e l’inizio del XVI secolo).
Nel XVIII secolo il castello ha assunto l’aspetto di dimora nobiliare con l’introduzione di loggiati con balaustre ed archi a tutto sesto sul prospetto meridionale. Agli inizi del Novecento il palazzo è stato nuovamente rimaneggiato per opera dell’ultimo proprietario, il conte Alfredo Dentice di Frasso, con notevoli alterazioni della fisionomia originaria. Attualmente è di proprietà della Provincia di Brindisi che lo concede in uso all’amministrazione comunale per diverse attività socio-culturali.
Castello Dentice di Frasso di San Vito dei Normanni
Sulla piazza principale di San Vito dei Normanni si affaccia un altro castello denominato Dentice di Frasso, perchè appartenuto alla stessa nobile famiglia di quello di Carovigno. Il castello è sorto fra il XIII ed il XIV secolo intorno ad una torre di età normanna, di forma quadrangolare e le merlature di tipo guelfo.
Su un ampio cortile sul lato sinistro della torre si affaccia l’ala quattro-cinquecentesca dell’edificio, con eleganti finestre rettangolari. Sulla parte destra invece si trovano gli ambienti seicenteschi e settecenteschi, quando il castello fu ampliato dal barone Ottavio Serra.
Tanti interventi nel tempo hanno trasformato il castello in un complesso residenziale, anche tra ‘800 e ‘900, con l’introduzione della scalinata in pietra che conduce al loggiato coperto, con colonne dai capitelli corinzi e archi a tutto sesto. Su un lato del loggiato si trova lo stemma gentilizio dei Dentice.