Brindisi

La città di Brindisi sorge su una penisoletta all’interno di un particolare porto naturale della Puglia, molto importante fin dall’antichità per la sua posizione di collegamento con l’Oriente, fondamentale nelle rotte del Mediterraneo.

Proprio alla conformazione del suo porto deve l’origine del suo nome, che secondo Strabone deriva da una parola messapica che significa “testa di cervo”. Prima comunità messapica, poi importante colonia portuale latina di Brundisium, nel dominio della città adriatica si sono succeduti bizantini, normanni, svevi, angioini, aragonesi, fino ad essere ancora ai giorni nostri approdo strategico per navi militari, mercantili, traghetti e navi da crociera.

Brindisi, veduta della città pugliese affacciata sul porto.
Brindisi, veduta della città pugliese affacciata sul porto.

Nella sua storia Brindisi è stata, nel medioevo, porto di partenza per i Crociati diretti in Terra Santa e perfino — dal settembre 1943 al febbraio 1944 — la capitale del Regno d’Italia.

Dal punto di vista turistico è spesso trascurata e sottovalutata, considerata solo un punto di passaggio per gli arrivi e le partenze dei viaggiatori, che invece potrebbero trovare in Brindisi e nei dintorni un interessante patrimonio storico, architettonico e culturale nei diversi luoghi di interesse.

Cosa vedere a Brindisi

Cosa può vedere a Brindisi chi decide di visitare questa città costiera pugliese? I punti di interesse sono vari, in particolare nel nucleo storico, ma ci sono luoghi da visitare anche più periferici e nei dintorni.

Le colonne romane

Per l’importanza dei traffici del suo porto, la città di Brindisi era collegata direttamente con Roma attraverso due importantissime vie imperiali: la Via Appia e la Via Traiana. In età romana, la Via Appia terminava con le due colonne in marmo al centro delle due insenature portuali di Levante e di Ponente.

Le colonne romane di Brindisi con la scalinata.
Le colonne romane di Brindisi con la scalinata.

Attualmente si può ammirare intatta solo una colonna, alta oltre 18 metri, ed il basamento della seconda, che crollò in seguito ad un terremoto nel 1528. I pezzi della seconda colonna furono inviati a Lecce nel 1659 ed utilizzati nel 1666 per erigere la colonna marmorea che ancora oggi sostiene la statua di Sant’Oronzo nella piazza del capulogo leccese.

Il Castello Svevo

Il castello svevo di Brindisi venne eretto intorno al 1227 da Federico II, quando il sovrano si apprestava a partire per la Sesta Crociata in Oriente, all’estremità dell’insenatura di Ponente, ed è conosciuto anche come castello di terra per distinguerlo dall’altra fortezza aragonese.

Una piccola parte dei bastioni dell'imponente Castello Svevo di Brindisi.
Una piccola parte dei bastioni dell’imponente Castello Svevo di Brindisi.

L’imponente castello venne eretto su preesistenti fortificazioni normanne e sul luogo di una chiesa intitolata a Santa Maria dei Teutonici, circondato da un profondo fossato e con possenti torrioni angolari. In seguito venne poi abbellito e rafforzato ancora con nuove fortificazioni, mura e sotterranei dagli Angioini, dagli Aragonesi e fino al 1810, quando fu utilizzato come penitenziario.

Il Castello Alfonsino

Un altro castello di Brindisi è quello Aragonese o Alfonsino, costruito nel 1445 per ordine di Alfonso d’Aragona, chiamato anche forte a mare per distinguerlo dal precedente. È stato costruito sull’isoletta di Sant’Andrea che si trova al centro della rada portuale, dove c’era un monastero benedettino dell’XI secolo e prima ancora uno italo-bizantino poi distrutto dai Turchi.

Il Castello Alfonsino di Brindisi, conosciuto come "forte a mare".
Il Castello Alfonsino di Brindisi, conosciuto come “forte a mare”.

Il castello è stato poi ampliato successivamente con l’aggiunta di un torrione circolare, bastioni e altre mura difensive. La fortezza è sempre stata importante nei secoli per la difesa del porto di Brindisi, un luogo strategicamente rilevante dal punto di vista militare.

La Cattedrale di Brindisi

La bella Cattedrale di Brindisi risale al periodo romanico dell’XI-XII secolo, venne infatti consacrata nel 1089 da papa Urbano II ed ultimata nel 1143, ma poi ricostruita in seguito alla distruzione del terremoto del 1743.

La facciata della Cattedrale di Brindisi in Piazza Duomo.
La facciata della Cattedrale di Brindisi in Piazza Duomo.

Nel suo interno a tre navate si possono ammirare altari barocchi con pregevoli tele, i resti del pavimento a mosaico del 1178 e le spoglie del patrono San Teodoro d’Amasea, visibili in una teca di cristallo.

Il duomo di Brindisi è stato anche testimone di importanti eventi come l’incoronazione di Ruggero, figlio di Tancredi, a Re di Sicilia nel 1191 ed il matrimonio di Federico II con Jolanda di Brienne nel 1225. Sulla piazza della Cattedrale si può ammirare anche il Palazzo del Seminario arcivescovile, uno dei migliori esempi di barocco nella città brindisina e anch’esso progettato dall’architetto leccese Mauro Manieri, ultimato nel 1720.

Il portico dei Cavalieri Templari e la Loggia Balsamo

Nelle splendida Piazza Duomo si possono ammirare anche altri edifici degni di nota. Tra questi certamente il Portico dei Cavalieri Templari, che faceva parte di un grande complesso monumentale del XIII secolo ed ora rappresenta l’ingresso del Museo Archeologico Provinciale.

Il Portico dei Cavalieri Templari a Brindisi.
Il Portico dei Cavalieri Templari a Brindisi.

Altra preziosa meraviglia architettonica della piazza è la Loggia Balsamo, un bellissimo balcone trecentesco riccamente scolpito, unica testimonianza di un magnifico edificio del XIII secolo che secondo alcuni ospitava la zecca angioina di Brindisi.

La Loggia Balsamo a Brindisi, un bellissimo balcone trecentesco riccamente scolpito.
La Loggia Balsamo a Brindisi, un bellissimo balcone trecentesco riccamente scolpito.

La Chiesa di San Giovanni al Sepolcro

Ormai quasi inglobata tra le costruzioni più recenti, la chiesa o il tempio di San Giovanni al Sepolcro risalente all’XI secolo è un edificio religioso costruito dai Templari, uno dei pochi sopravvissuti dell’epoca in cui nella città di Brindisi ve ne erano tanti, appartenenti agli ordini religiosi-militari che da qui partivano e tornavano dalla Terra Santa.

La Chiesa di San Giovanni al Sepolcro nel centro storico di Brindisi.
La Chiesa di San Giovanni al Sepolcro nel centro storico di Brindisi.

Questo tempio a pianta circolare si ispira proprio al Santo Sepolcro di Gerusalemme, con un notevole portale con colonne decorato da figure animali e umane fra motivi vegetali.

All’interno della chiesa la rotonda centrale è sostenuta da otto colonne di marmo e granito, con un tetto ligneo che sostituisce la cupola originaria crollata in passato. Lungo le pareti perimetriali rimangono tracce dei preziosi affreschi trecenteschi, con immagini di santi e della vita di Cristo.

Il suggestivo interno del Tempio di San Giovanni al Sepolcro a Brindisi.
Il suggestivo interno del Tempio di San Giovanni al Sepolcro a Brindisi.

Le Chiese di San Benedetto e di San Paolo

Questi due edifici religiosi sono importanti esempi di architettura romanica nella città di Brindisi. La chiesa di San Benedetto, stando ad alcuni documenti, pare esistesse già nel 1089 e faceva parte di un monastero delle Benedettine intitolato a Santa Maria Veterana.

Attualmente non presenta una facciata perché è stata inglobata in altri edifici costruiti successivamente, mentre sul lato visibile dall’esterno si apre un elegante portale ed una facciata bicroma costruita in calcare bianco e carparo.

Lo splendido chiostro dell’antico monastero della chiesa di San Benedetto di Brindisi.
Lo splendido chiostro dell’antico monastero della chiesa di San Benedetto di Brindisi.

L’interno a tre navate è riccamente decorato e impreziosito da sculture e tele interessanti. Dalla sacrestia si può accedere al tranquillo chiostro dell’antico monastero.

La chiesa di San Paolo invece risale al XIV secolo e venne edificata su un suolo donato ai francescani dal re di Napoli Roberto d’Angiò, che contribuì anche alla sua costruzione.

La chiesa di San Paolo Eremita e Museo Diocesano.
La chiesa di San Paolo Eremita e Museo Diocesano.

Nel corso dei secoli i tanti rifacimenti hanno modificato la struttura architettonica della chiesa e del suo convento francescano, che successivamente è stato utilizzato per gli uffici dell’amministrazione provinciale insieme alle aree pertinenti costruite in seguito.

Palazzo Granafei Nervegna e Palazzo Montenegro

Palazzo Granafei Nervegna si trova su via Duomo ed è un importante palazzo in stile rinascimentale con elementi barocchi, edificato nel 1565 e dimora dei Granafei nel XVI secolo, una famiglia di commercianti originaria di Costantinopoli.

La facciata di Palazzo Granafei-Nervegna e l'arco di epoca romana sulla piazza antistante.
La facciata di Palazzo Granafei-Nervegna e l’arco di epoca romana sulla piazza antistante.

Nel 1862 l’edificio diventa di proprietà della famiglia Nervegna e successivamente, nel 1930, della’Amministrazione Comunale. È utilizzato per l’esposizione di mostre di notevole importanza ed al suo interno custodisce il capitello corinzio che si trovava sulla più grande delle Colonne Romane.

Il capitello corinzio da vedere all'interno di Palazzo Granafei-Nervegna, a Brindisi.
Il capitello corinzio da vedere all’interno di Palazzo Granafei-Nervegna, a Brindisi.

Sul lungomare Regina Margherita si trova invece il Palazzo Montenegro, realizzato alla fine del XVII secolo con una facciata sobria dal gusto barocco. Nell’atrio interno è stata rinvenuta un’iscrizione marmorea di età traiana ed oggi è destinato a residenza dei prefetti della città.

Area archeologica di San Pietro degli Schiavoni

L’area prende il nome da un’antica chiesa che si trovava in questo quartiere centralissimo di Brindisi, di cui rimane visibile solo un arco, che dal XV secolo ospitava una comunità di abitanti provenienti dai Balcani, gli “schiavoni” appunto.

L’area archeologica è un’importante testimonianza della Brundisium di epoca Romana, con case e botteghe dai pavimenti a mosaico, ancora ben visibili, che si affacciavano su una larga strada. Gli scavi sono venuti alla luce negli scorsi anni ’60 durante la riqualificazione del quartiere, che ha inizialmente scoperto i resti della città medievale.

L'area archeologica di San Pietro degli Schiavoni a Brindisi.
L’area archeologica di San Pietro degli Schiavoni a Brindisi.

Per non perdere questa notevole testimonianza di epoca romana e rendere al contempo l’area fruibile ai turisti, il Nuovo Teatro Verdi in acciaio e cemento è stato costruito in maniera “sospesa” al di sopra dell’area archeologica e grazie al pavimento in vetro ne consente la visione panoramica.

Piazza Santa Teresa

A pochi passi dal lungomare, salendo i gradini delle scalinate laterali della Fontana Monumentale dell’Impero, si arriva in Piazza Santa Teresa dove si trova anche il Monumento ai Caduti della Prima guerra mondiale, opera dello scultore brindisino Edgardo Simone inaugurata nel 1931 dal re Vittorio Emanuele III.

Su questa bella piazza di Brindisi si affaccia anche la chiesa di Santa Teresa, edificata tra il 1670 ed il 1700 circa per i Teresiani. La facciata della chiesa è costruita in un sobrio barocco, in parte in carparo ed in parte in tufo grigio, con capitelli corinzi.

La Chiesa di Santa Teresa che si affaccia sull’omonima piazza brindisina.
La Chiesa di Santa Teresa che si affaccia sull’omonima piazza brindisina.

All’interno della chiesa, a croce latina in un’unica navata, si trovano altari e cappelle laterali riccamente adornate di marmi ed opere d’arte sacra. Nel Convento dei Teresiani attiguo alla chiesa oggi si trova la sede dell’Archivio di Stato.

Il Monumento al Marinaio d’Italia

Forse uno dei monumenti più visti di Brindisi, il Monumento al Marinaio d’Italia è una grande struttura di 53 metri a forma di timone. È stato realizzato nel 1933 per volere di Benito Mussolini per commemorare i circa 6000 marinai italiani caduti durante la Prima Guerra Mondiale.

Il Monumento al Marinaio d'Italia a Brindisi.
Il Monumento al Marinaio d’Italia a Brindisi.

Il monumento è visitabile accedendo dal piazzale retrostante il porto e presenta alla base un sacrario con molti cimeli storici, mentre dalla sua terrazza si può godere di una vista panoramica spettacolare sul porto, sul mare e sulla città di Brindisi. La terrazza si raggiunge per mezzo di un ascensore o di una lunghissima scala a chiocciola.

La Chiesa di Santa Maria del Casale

Questa chiesa è un monumento di importanza particolare per Brindisi, ma non si trova tra le sue mura storiche bensì in un contesto periferico, nel quartiere Casale vicino all’aeroporto.

La particolare chiesa di Santa Maria del Casale a Brindisi.
La particolare chiesa di Santa Maria del Casale a Brindisi.

La Chiesa di Santa Maria del Casale è stata eretta tra la fine del XIII e l’inizio del XIV secolo e presenta una facciata singolare dal punto di vista cromatico, realizzata con pietre di arenaria grigia e dorata. Bellissimo il protiro pensile a baldacchino che incornicia il portale d’ingresso.

Al suo interno si possono ammirare affreschi in stile bizantino perfettamente conservati, mentre tutto il tempio religioso è un meraviglioso miscuglio di varie influenze e stili, dal romanico pugliese, al gotico al bizantino.