Le Isole Tremiti si trovano a circa 25km dalla costa settentrionale del Gargano e formano un arcipelago di isole pugliesi che può vantare una Riserva Naturale Marina (che ricade nell’Area Marina Protetta del Parco del Gargano) con uno degli habitat più affascinanti del Mediterraneo.
Le isole di San Domino, San Nicola, Capraia (o Capperaia) e Pianosa, insieme agli scogli inaccessibili di Cretaccio e la Vecchia, formano un gruppo insulare con una superficie di poco più di 300 ettari, con panorami mozzafiato, scogliere e insenature che non si dimenticano facilmente.
Su queste isole si parla un dialetto molto simile al napoletano antico, perchè nel 1843 Ferdinando I di Borbone vi mandò al confino un gruppo di uomini e donne indesiderati, senza speranza di fuga.
Un po’ di curiosa storia delle Tremiti
Le Tremiti sono chiamate così perchè soggette a frequenti piccole scosse sismiche, che le fanno tremare, e probabilmente in antichissima origine erano una sola isola poi frantumata da un terremoto.
I primi contatti con le località continentali si ebbero quasi certamente durante il periodo di espansione della civiltà greca, ma secondo la leggenda vi approdò l’eroe mitologico greco Diomede dopo la caduta di Troia (le Isole Tremiti si chiamano infatti anche Isole Diomedee), che in questi luoghi meravigliosi e sperduti finì i suoi giorni. Sull’isola di San Nicola c’è ancora quella che dovrebbe essere la Tomba di Diomede, una sepoltura di epoca ellenistica che potrebbe essere quella dell’eroe acheo.
Quella che era la tomba di Diomede, circa 1500 anni dopo, divenne la Grotta della Madonna quando la Vergine apparve ad un eremita cristiano chiamato San Nicola sbarcato alle Tremiti (non il vescovo di Mira patrono di Bari, un omonimo a quanto pare), chiedendo di edificare una chiesa in suo onore nello stesso luogo.
La cappella divenne meta di pellegrinaggi, che favorirono i primi abitati sulle isole. In seguito, vari pontefici vi mandarono a lavorare monaci benedettini e cistercensi, che in pochi decenni costruirono un castello e un’abbazia.
La leggenda che i monaci custodissero immensi tesori attirò facilmente, nel XIV secolo, le incursioni di pirati che saccheggiarono le Tremiti ed uccisero i religiosi. Solo dopo oltre un secolo i Canonici Lateranensi rifondarono San Nicola, mentre nel corso dei secoli le Isole Tremiti passarono sotto varie dominazioni.
Cosa vedere alle Isole Tremiti
Delle isole che compongono l’arcipelago pugliese nell’Adriatico, San Domino è quella meglio attrezzata dal punto di vista turistico e ricettivo perchè l’unica verdeggiante, con pinete, boschi di lecci e macchia mediterranea che ricoprono gran parte della superficie.
La frastagliata costa dell’isola è piena di cale, baie nascoste e grotte che si possono apprezzare meglio dal mare con una barca, ma si possono raggiungere anche da terra in escursioni a piedi: la Grotta del Sale; la Grotta delle Viole per i fiori che crescono sulle pareti; la Grotta del Bue Marino, dove in passato viveva la foca monaca; la Grotta delle Murene; la Grotta delle Rondinelle.
Le cale in cui fare il bagno, prendere il sole e tuffarsi nel meraviglioso mare delle Tremiti sono tante lungo tutto il litorale, ma l’unica spiaggia attrezzata si trova a Cala delle Arene, nella parte nord-orientale di San Domino.
Meritano certamente anche altri arenili come Cala degli Inglesi, Cala Tonda, Cala di Spido e poi l’incantevole e celebre Cala Matano, che ha ispirato l’album di Lucio Dalla “Luna Matana”.
Lucio Dalla era innamoratissimo e molto legato alle Tremiti, qui aveva una casa ed una barca attrezzata a studio di registrazione, dove sono nate molte delle sue canzoni più belle, come per esempio “Com’è profondo il mare”.
San Nicola, la seconda isola delle Tremiti, non è per niente verde ma è quella che conserva il maggior patrimonio storico dell’arcipelago pugliese.
Difficilmente accessibile per gli alti costoni di roccia, San Nicola è dominata dalla fortezza del Castello dei Badiali con l’Abbazia di Santa Maria a Mare, con un’imponente muraglia e torrioni di difesa, tra cui spiccano la Torre Aragonese di forma circolare della fine del XV secolo e la Torre del Pennello, un bastione quadrilatero.
La Chiesa di Santa Maria a Mare è stata costruita dai monaci nel 1045, a tre navate, molto ampia con pavimento a mosaico, conserva al suo interno un’antica statua lignea della Madonna del mare di qualche anno dopo il Mille, proveniente da un vecchio convento della Dalmazia.
La Madonna si festeggia con una processione a mare il 2 luglio di ogni anno, la data in cui i monaci benedettini si insediarono sull’isola nel 1016 per trasformarla in una fortezza. Su un lato della chiesa si può vedere un bel chiostro quattrocentesco di origine toscana. Tra la chiesa e l’abbazia si trova il crocifisso del “Cristo grande”, di tradizione bizantino-mediorientale, con un’iscrizione che dice: “Nell’anno 747 qui portato dalle spiagge greche, per via di mare, nave la croce, nocchiero Io”. L’autenticità non è certa, ma secondo gli esperti si tratterebbe di un pregiato crocifisso della scuola pisano-lucchese.
Sull’aspra isola tremitese di San Nicola si può visitare anche una necropoli con tombe a grotticella di epoca ellenistica. Tra le tombe all’aperto, secondo la tradizione, ci sarebbe anche quella di Giulia minore, nipote dell’imperatore romano Augusto, esiliata sull’isola di Tremerus per adulterio, che qui rimase fino alla sua morte.
Capraia è detta anche Capperaia per l’abbondante produzione di capperi ed erbe aromatiche spontanee, ma è praticamente disabitata, anche se non mancano le belle baie naturali e le grotte che meritano un’escursione in barca.
L’Architiello è probabilmente lo scenario naturale più conosciuto di Capraia, ma se abbiamo la fortuna di visitare quest’isoletta, potremmo scoprire la Grotta Sorrentino, la Grotta Turchese, la Grotta dei Misteri e la Grotta della Vedova, per poi fare una fantastica sosta sulla spiaggia di Cala dei Turchi, riparo di antiche galee e odierne barche da pesca dai venti di scirocco.
Come arrivare alle Isole Tremiti
I collegamenti di traghetti, aliscafi e motonavi per le Tremiti variano di orario e frequenza a seconda delle stagioni. Per chi arriva da nord sono più comodi gli imbarchi da Termoli (Campobasso) o quelli dei porti abruzzesi di Vasto e Ortona, mentre chi si trova già in Puglia potrà scegliere di raggiungere le Isole Tremiti dai porti del Gargano, Vieste e Rodi Garganico in particolare, ma in estate esistono anche collegamenti locali con barche ed escursioni che partono da Peschici, Manfredonia, Lesina ed altre località pugliesi.
La maggior parte delle navi attracca al molo di San Domino, non più a San Nicola, collegata regolarmente alle altre.
Il servizio di collegamento con traghetto o altro mezzo nautico è valido solo per le persone, perchè sulle isole non si possono portare automezzi, che potrete parcheggiare all’imbarco. Forse ve lo state già chiedendo, ma la risposta è no: non potete andare col vostro camper sulle Tremiti.
Per conoscere meglio tutti i luoghi più belli delle isole — le grotte e le cale in particolare — è conveniente affittare una barca oppure un gommone presso le numerose attività che propongono questi servizi, ma se non si vogliono responsabilità sui mezzi è meglio il servizio di “acqua taxi” a pochi euro o il noleggio con skipper.
Chi decide di fare una vacanza alle Tremiti può scegliere fra diverse strutture in cui alloggiare, non mancano infatti gli alberghi, i b&b, i villaggi turistici ed i camping, ma il campeggio libero non è consentito. In qualunque struttura, anche nei camping, è necessario prenotare con grande anticipo perchè solitamente i posti per i mesi estivi sono già esauriti intorno alla primavera.