Lucera è un vero e proprio scrigno di storia, una testimonianza tangibile dei secoli che l’hanno plasmata. È un crocevia di culture, un luogo in cui le influenze si fondono per creare una ricchezza unica. L’architettura della città riflette questa diversità, con chiese romaniche e gotiche che si ergono accanto a moschee arabe e edifici normanni.
Lucera non è solo storia e cultura, ma anche un’ode alla bellezza naturale. Le colline circostanti sono punteggiate da ulivi secolari e vigneti che producono alcuni dei migliori vini della Puglia. I panorami mozzafiato che si aprono ai visitatori sono un invito a esplorare i dintorni, magari attraverso una passeggiata tra gli oliveti o una degustazione dei prodotti locali.
La città pugliese di Lucera ebbe nei secoli un destino altalenante, legato alle vicende politiche e religiose del tempo. Dopo essere stata conquistata dai Romani ai Sanniti nel 319 a.C., Carlo Magno la incluse nel proprio impero prima di un lungo periodo di declino.
Tutto cambiò quando Federico II, dopo essere stato scomunicato da papa Gregorio IX, decise di rafforzare il proprio potere in Puglia. Fece giungere a Lucera circa 20mila musulmani siciliani con le loro famiglie, gli concesse la libertà di culto con la costruzione di moschee.
Si trattò di una scelta insolita per un sovrano cristiano, data l’estrema vicinanza alla Sede Pontificia. Però con l’avvento degli Angioini nel XIII secolo la politica divenne più integralista. I musulmani che non si convertirono furono massacrati e le moschee rasate al suolo per fare spazio a nuove chiese.
Attrazioni e monumenti da non perdere a Lucera
Lucera, con la sua storia travagliata e la sua ricca cultura, si presenta come una meta turistica completa: dai reperti romani alle imponenti costruzioni medievali, la città offre un viaggio avvincente attraverso i secoli.
Il Castello di Lucera, la fortezza Sveva-Angioina
La Fortezza di Lucera risale al XIII secolo, quando Federico II vi fece costruire una delle tante residenze fortificate pugliesi. Successivamente Carlo I d’Angiò vi affiancò un’imponente struttura difensiva terminata nel 1283, trasformandola in cittadella militare.
L’area, oggi zona archeologica, racchiude stratificazioni storiche che vanno dall’età neolitica al periodo federiciano e angioino. La fortezza ospitava alloggiamenti, cappella, cisterna e ponte. Un terremoto nel XV secolo danneggiò gravemente la struttura, che andò progressivamente in rovina. Nel XVIII secolo i materiali del palazzo svevo e delle costruzioni interne furono addirittura riutilizzati per la costruzione di edifici cittadini.
Non trovando acquirenti, l’area rischiò di essere sfruttata come cava. Dal 1871 è tutelata come Monumento nazionale, testimonianza delle complesse vicende storiche di Lucera.
Le mura e le porte della città
Fin dall’epoca romana Lucera era cinta da solide mura difensive, con 4 porte di accesso ricostruite nei secoli. Nel Medioevo, Roberto d’Angiò fece circondare la città da nuove mura con 5 porte per ragioni difensive.
Di quelle, oggi restano Porta Troia e Porta Foggia. Porta Troia, risalente all’epoca angioina, segnava l’ingresso sud al centro storico. Porta Foggia, ricostruita nell’Ottocento, era collegata all’omonimo capoluogo della Provincia ed era la porta sud-est per l’ingresso nel centro storico di Lucera. Quella attuale è una ricostruzione ottocentesca di quella di epoca medievale.
Le altre porte cittadine, Porta Sant’Antonio Abate e Porta San Severo, non sono sopravvissute alle vicende del tempo. Le mura andarono in rovina e furono completamente rimosse dall’amministrazione comunale nel 1853.
La Basilica Cattedrale di Santa Maria Assunta
Il Duomo di Lucera, principale chiesa e cattedrale della città, risale al XIII secolo quando Carlo II d’Angiò ne volle la costruzione in stile gotico-angioino, consacrandolo nel 1302. Dichiarato monumento nazionale nel 1874 e santuario mariano nel 1955, presenta una facciata asimmetrica con due torri, una campanaria e l’altra ottagonale.
All’interno, a tre navate separate da pilastri, spicca il transetto gotico concluso da tre absidi, con il soffitto in capriate lignee. Uno dei tre portali d’ingresso, inquadrato da un’edicola gotica, conserva una Madonna del XIV secolo. Rappresenta uno degli esempi più importanti dell’architettura religiosa angioina in Puglia, testimoniando il legame tra la dinastia regnante e la città di Lucera.
Anfiteatro Romano di Lucera
L’Anfiteatro Romano di Lucera risale all’età augustea, facendone uno dei più antichi dell’Italia meridionale e più antico anche del Colosseo di Roma. Con una capienza originaria di 16-18mila spettatori, era il più grande della Puglia.
Abbandonato dopo la conquista bizantina del 663 d.C., fu saccheggiato per recuperarne le pietre. Gli scavi degli scorsi anni ’30 ne portarono alla luce i resti. Restauri tra il 2006-2009 ne hanno sistemato una piccola parte, realizzando gradinate per 1000 posti per ospitare eventi, ma considerata la vastità dell’anfiteatro, meriterebbe un restauro completo che ne ripristini la capienza originaria, a testimonianza dello splendore romano di Lucera.
Rappresenta un monumento unico per dimensioni e stato di conservazione, che ricorda l’importanza della cittadina in epoca imperiale.
La Basilica Santuario di San Francesco Antonio Fasani
La chiesa di San Francesco Antonio Fasani è uno dei principali luoghi di culto cattolico di Lucera. Dichiarata santuario nel 2001, nel 2008 è stata riconosciuta come “Monumento di Pace” e nel 2012 elevata a basilica minore.
Risalente al 1300 quando i Frati Minori vi si insediarono, ospita il corpo di Frate Francesco Antonio Fasani (1681-1742), grande predicatore e benefattore di Lucera, a cui è intitolata. Costruita in stile gotico-angioino, presenta una facciata romanica con portale gotico, mentre l’interno a navata unica conserva affreschi settecenteschi.
Adiacente alla chiesa sorgeva il convento dei frati, oggi inglobato nel carcere, dove si trovano la sala Fasani con dipinti a lui dedicati e la cella originaria. Luogo di culto e di memorie storiche, richiama ogni anno migliaia di pellegrini devoti al “Padre Maestro”, figura centrale nella storia religiosa di Lucera.
Il Palazzo Vescovile col Museo Diocesano
Il palazzo vescovile di Lucera è uno degli esempi più importanti di architettura barocca in Daunia. Le sue origini risalgono al XIV secolo ma nel corso del tempo venne più volte ampliato e ristrutturato, soprattutto nel XVI-XVII secolo quando assunse l’attuale impianto.
Gravi danni del terremoto del 1456 portarono a restauri nel 1500, ma l’impronta barocca si deve soprattutto al Vescovo Foschi che incaricò l’architetto Giuseppe Astarita all’inizio del 1700.
La sontuosa ed elegante facciata è decorata con pietra, laterizi e stucchi, dove non mancano balconi e finestre. Il cortile ovoidale introduce all’elegante palazzo, con sale nobiliari e appartamento vescovile che ospita il Museo Diocesano, ricco di arte sacra da ammirare.
Il Museo di archeologia urbana Giuseppe Fiorelli
Il Museo di Archeologia Urbana Giuseppe Fiorelli a Lucera è un vero scrigno di tesori che offre un’affascinante finestra sul passato della città. Intitolato a Giuseppe Fiorelli, un illustre archeologo italiano noto per il suo impegno negli scavi di Pompei, questo museo è un punto di riferimento imperdibile per chi desidera immergersi nella storia millenaria di Lucera.
Il museo si trova all’interno di Palazzo De Nicastri-Cavalli, nel centro della città, un edificio suggestivo che per sé stesso è già un pezzo di storia architettonica, vincolato nel 1984 proprio per il suo valore. È stato fondato come museo civico nel 1905 e custodisce reperti che coprono un ampio arco cronologico, dalla Preistoria al Medioevo.
Il percorso espositivo si snoda in una ventina di ambienti, con sezioni dedicate alle diverse epoche: dalla preistoria a quella preromana, romana, paleocristiana e medievale. Rappresenta un punto di riferimento per conoscere le stratificazioni storiche della città di Lucera, dalle più antiche alle testimonianze dell’epoca angioina, attraverso i reperti e la suggestiva cornice del palazzo settecentesco.
La chiesa di San Domenico
La chiesa di San Domenico a Lucera venne edificata all’inizio del XIV secolo per volere di Carlo II d’Angiò, utilizzando i materiali dei precedenti magazzini arabi, come simbolo della riconquista cristiana dopo l’editto del 1300.
Originariamente in stile gotico-angioino, venne rimaneggiata in forme barocche nel Settecento, come la bella facciata scandita da riquadri e motivi romboidali. Il portale presenta la Vergine col Bambino tra i Santi Domenico e Agostino. Sul fianco si aprono la Cappella del Rosario del tardo Settecento e l’Oratorio quattrocentesco.
L’interno, a navata unica, ospita otto cappelle laterali. La chiesa e l’annesso convento furono importante centro culturale ed oggi rappresenta una testimonianza del passaggio dal periodo federiciano a quello angioino nella Lucera medievale.
La Villa Comunale di Lucera
La Villa Comunale di Lucera sorge su una collina che domina la pineta circostante, offrendo una splendida vista panoramica che gli consente la denominazione di belvedere.
Nel XIX secolo era già una passeggiata alberata apprezzata dai cittadini, ma tra il 1910 e il 1940 venne ampiamente riqualificata come giardino pubblico, piantumando vari alberi e sistemando viali, panchine e fontane.
Si configura come giardino all’italiana, con pianta trapezoidale percorsa da due viali paralleli che convergono in uno spiazzo centrale circolare denominato Concertino, mentre sentieri minori disegnano aiuole geometriche delimitate e trova spazio anche un’area giochi per i più piccoli.
I Palazzi Storici di Lucera
Il centro storico di Lucera è caratterizzato da numerosi palazzi nobiliari, testimonianza del passato splendore tra XVI-XVIII secolo.
Gli stili architettonici spaziano dal gotico al barocco, dall’eclettico al liberty. Rioni come San Giacomo sono composti interamente da palazzi signorili.
Tra i principali si possono ammirare il settecentesco Palazzo di Giustizia, edificato con materiali del Palatium federiciano e situato in Piazza Tribunali; Palazzo Mozzagrugno in stile neoclassico, oggi sede del Comune e del Teatro Garibaldi; Palazzo De Nicastri-Cavalli che ospita il Museo archeologico; Palazzo De Troia con gli uffici dell’anagrafe cittadina e Palazzo Cavalli in Piazza Duomo.
Ma ce ne sono ancora molti altri da poter vedere nel centro storico di Lucera, che rappresenta un prezioso scrigno di architettura civile e residenziale, a testimonianza delle famiglie che resero importate questa cittadina pugliese nei secoli passati.