Porto Cesareo era un importante scalo portuale già al tempo dei Romani, con il nome di Cesaria sul luogo in cui sorgeva il Portus Sasinae degli Japigi, ma il luogo era già abitato dall’epoca preistorica e successivamente in Età del Bronzo, dove i marinai di provenienza greca sfruttavano lo scalo commerciale per mettere in comunicazione il Mar Egeo e l’Africa settentrionale con la Puglia più interna e la Lucania.
Con la presenza dei monaci basiliani poco prima dell’anno Mille, venne istituita l’abbazia di Santa Maria de Cesarea, che utilizzarono fino al XV secolo. In quel periodo iniziò la costruzione delle torri costiere per la difesa dai nemici provenienti dal mare (Torre Cesarea, Torre di San Tommaso a Torre Lapillo, Torre Castiglione oggi distrutta).
In epoca più moderna la cittadina si ripopolò grazie all’attrattiva di una tonnara, che intorno al XVIII secolo richiamò diverse famiglie di lavoratori soprattutto dal tarantino. In seguito l’abitato di Porto Cesareo continuò a svilupparsi e si costruì la chiesa della Madonna del Perpetuo Soccorso, fino a diventare l’attuale importante località balneare con i tanti chilometri di spiaggia dorata, dall’aspetto caraibico e le acque limpide.
Cosa vedere a Porto Cesareo
La costa di fronte a Porto Cesareo ha un arcipelago di vari isolotti ricchi di vegetazione e di fauna. Tra questi si distingue l’Isola Grande o Isola dei Conigli, denominata così per negli scorsi anni ’50 fu avviato un allevamento di conigli che in poco tempo popolò completamente l’isola, per poi essere abbandonato.
Data la sua vicinanza alla costa, nelle belle giornate di bassa marea si può raggiungere anche a piedi, ma nel porto è sempre presente qualche servizio di taxi-boat per l’isola.
Dal 1997 questo mare e la costa, che putroppo è fortemente antropizzata a causa degli abusi edilizi, fanno parte dell’importante Area Marina Protetta di Porto Cesareo, che si estende da Punta Prosciutto a nord e Torre Inserraglio a sud, fino a 7 miglia dalla costa.
A Porto Cesareo sono di notevole importanza anche il Museo di Biologia Marina ed il Museo Talassografico, che contiene rare specie ittiche ed una raccolta malacologica (la malacologia è una branca della zoologia che studia i molluschi).
Quasi impossibile non vedere, almeno dall’esterno, le torri costiere d’avvistamento costruite tra il XV ed il XVI secolo che si trovano nel territorio di Porto Cesareo, che si stagliano imponenti a pochi metri dal mare.
La Torre Cesarea, chiamata anche Torre Capitana, è più grande rispetto alle altre e con più stanze, perchè destinata ad ospitare una guarnigione più numerosa. Attualmente questa torre è sede del comando della Guardia di Finanza di Porto Cesareo.
A nord della Torre Cesarea si trova Torre Chianca (da non confondere con la località marina leccese omonima) o Torre di Santo Stefano, costituita da due livelli a base quadrata, quello inferiore destinato a cisterna e quello superiore per uso abitativo.
Durante la Seconda Guerra Mondiale fungeva da postazione di artiglieria costiera dell’esercito italiano, ma attualmente fa parte dei beni a disposizione del Comune di Porto Cesareo, che la utilizza per mostre ed altre attività pubbliche.
Torre Lapillo o Torre di San Tommaso è a nord di Torre Chianca, fino alla fine del XIX secolo sede delle guardie doganali borboniche. La sua architettura è simile a quella delle altre torri, con una scalinata di accesso in muratura su tre archi. Attualmente ospita attività di promozione del territorio del Comune di Porto Cesareo, con attività di escursioni guidate, immersioni subacquee e snorkeling.
Una quarta torre, Torre Castiglione, si trovava all’estremo nord, ma purtroppo al giorno d’oggi è quasi completamente scomparsa e ne rimangono pochi ruderi.
Una particolarità del fantastico mare di Porto Cesareo sono le sue grotte marine sommerse, tra cui la Grotta Cattedrale, che prende questo nome per la sua conformazione a cupola; la Grotta delle Corvine, dove una spaccatura nella parete forma un tunnel di 16 metri, che durante il percorso consente di ammirare molte specie di spugne, saraghi, cernie ed altra varietà della ricchissima fauna marina locale; la Grotta con Arco, con due ampie sale con molte spaccature a forma di archi, dove vi penetra il sole che crea un meraviglioso gioco di luci con il fondale marino.
Da visitare anche la marina di Torre Lapillo, frazione di Porto Cesareo, piccolo borgo di pescatori sviluppatosi intorno alla torre e divenuto territorio di grande richiamo turistico con moltissime strutture ricettive.
Particolarmente importante per la storia di Porto Cesareo è il sito archeologico di Scalo di Furno, a pochi passi da questo splendido tratto di Mar Ionio, piccolo insediamento scavato dalla Soprintendenza Archeologica tra il 1969 ed il 1977.
La presenza negli scavi di ceramiche importate dalla Grecia dimostra i continui contatti con l’Egeo già molti secoli prima di Cristo, poi diventati gradatamente sporadici. L’abbandono del luogo è databile verso il 720 a.C. in contemporanea con il villaggio di Satyrion, l’attuale Saturo nei pressi di Taranto.
Un secolo dopo sul posto sorse un piccolo santuario dedicato alla divinità messapica Thana, quasi certamente riconducibile alla dea latina Diana. Il tesoro di Scalo di Furno è ancora tutto da scoprire e gli enti locali collaborano, insieme alla Soprintendenza, alla realizzazione di un parco archeologico. Ma per ora il sito è tra quelli più a rischio e versa nell’abbandono.
Una particolare curiosità su Porto Cesareo? Secondo gli studiosi sembra che intorno al II secolo Porto Cesareo abbia suscitato l’invidia di Gallipoli per la sua notevole crescita, che con un cruento assedio i rivali la distrussero completamente, dopo averla bloccata per mare e per terra.
Cosa vedere vicino Porto Cesareo
In Terra d’Arneo, il cuore rurale del Salento, è comune gustare una cucina legata ai prodotti della tradizione e trascorrere momenti di relax tra mare e campagna. Questa è terra generosa, oltre al vino e all’olio si producono verdure e frutta di ogni tipo che arrivano freschi sulla tavola in poche ore. In questa zona ci sono anche tante aziende florovivaistiche, in particolare a Leverano.
Ma in Terra d’Arneo la produzione d’eccellenza è il vino: qui nascono il Primitivo e il Negroamaro, che negli ultimi anni hanno fatto enormi passi in avanti sulla strada della qualità. Tante le cantine e le aziende vinicole ormai di caratura nazionale, vini da gustare con i prodotti della cucina locale: questo è uno dei distretti enoviticoli più importanti d’Italia, con una fortissima vocazione turistica.
Nardò è una delle città più importanti del Salento, dove fare una passeggiata tra le stradine del centro storico in un tripudio di barocco fino a Piazza Salandra, fin sotto la guglia dell’Immacolata.
A pochi chilometri c’è Veglie: da non perdere la visita all’antico frantoio ipogeo del XVI secolo (adesso dell’Azienda Agricola Rollo) e all’ex Convento dei Frati Minori del 1579. Qui, scendendo pochi scalini, si trova la Cripta della Favana di origine bizantina, assolutamente da salvare.
A pochi minuti c’è Copertino, la città di San Giuseppe, il santo dei voli e protettore degli studenti. Da visitare la chiesa a lui dedicata davanti alla casa in cui nacque. Nelle stradine del centro storico, oltre all’imponente Castello Angioino con quattro bastioni, non mancano chiese, palazzi nobiliari e tracce di una società povera ma solidale.
Poco lontano il Santuario di Santa Maria della Grottella, un antico eremo dove pregava e passò gran parte della sua vita San Giuseppe da Copertino.